venerdì 8 aprile 2016

Lasciarsi dopo anni è un danno per la memoria

I problemi emotivi derivanti dalla fine di una relazione durata anni sono ben conosciuti, purtroppo, da molti di noi, soprattutto da coloro che sono stati lasciati e non se lo aspettavano.

In questi casi si parla di elaborazione del lutto, ovviamente non come morte fisica, ma come perdita affettiva e cambiamento.

Tra i numerosi sintomi di disagio che un distacco affettivo può causare, dei quali non voglio occuparmi in questa sede dal momento che nel web è possibile trovare una vera e propria messe di informazioni, ne esiste uno legato alla memoria, di cui ci si occupa meno e per questo, mi auguro, può essere utile il mio contributo.


In un interessante studio del 1985, portato avanti da Daniel Merton Wegner, scomparso psicologo sociale della Harward University, per la prima volta si parlò di "memoria transattiva", riferendosi a quella parte della memoria, a volte impressionante in misura, che conserviamo al di fuori del nostro cervello.


Ad esempio, non avendo la facoltà di ricordare tutti i numeri di telefono di parenti, amici, clienti e conoscenti, li spostiamo all'esterno del cervello (agende, rubriche, telefoni cellulari), con il solo impegno mnemonico che riguarda il "dove li abbiamo messi".
Ci basta ricordare, quindi, che sono nella rubrica e che questa è nel cassetto della nostra scrivania, ma sono pochissimi i numeri che teniamo a mente.

L'essere umano, ormai sempre più spesso, archivia le informazioni personali con l'unico impegno di ricordarsi dove si trova l'archivio.

Se non ricordo la capitale del Paraguay, so che entrando in Google posso reperire l'informazione in pochissimi secondi, quindi non mi preoccupo proprio di memorizzarla: anche la prossima volta Google sarà pronto ad aiutarmi.

Fin qui nulla di nuovo.

Ma la scoperta di Wegner è andata oltre: gli esseri umani archiviano le informazioni anche grazie alle altre persone.

Lo psicologo statunitense scoprì che le coppie fanno questo in automatico: quando le persone si conoscono bene l'una con l'altra, instaurano un sistema implicito e congiunto di memoria, basato sulla conoscenza di chi è più adatto a ricordare un determinato genere di cose.

Ad esempio è lei che ricorda il numero del medico di famiglia o della piscina dei bambini, di cui lui conosce l'esistenza ma non i particolari, mentre si preoccupa di ricordare quello dell'officina o del ristorante preferito.
La coppia al supermercato, ad esempio, si suddivide il compito mnemonico: ognuno dei due ricorda di mettere nel carrello ciò che gli compete e, quando avviene la separazione, il carrello langue, soprattutto quello di lui.

Al di là della facile ironia sui carrelli della spesa, Wegner sostiene che la perdita di questo genere di memoria collegata contribuisce a rendere alcuni divorzi così dolorosi.
Scrive lo studioso:
"Le persone divorziate che soffrono di depressione e si lamentano di disfunzioni cognitive, probabilmente stanno esprimendo il disagio per la perdita del loro sistema di memoria esterno. [...] Un tempo potevano fare affidamento sull'accesso a un'ampia gamma di informazioni immagazzinate nel loro compagno, e anche questo non c'è più. [...] La perdita della memoria transattiva viene percepita come la perdita di una parte della propria mente".

Quando viviamo in coppia, in famiglia o facciamo parte di un gruppo di lavoro, in presenza di nuove informazioni, sappiamo sempre a chi spetta il compito di immagazzinarle e questo è il modo in cui, all'interno di un gruppo, emerge la competenza.

Il figlio di tredici anni, ad esempio, era l'esperto di famiglia del computer, non solo perché ci stava davanti più ore, ma anche perché era automaticamente incaricato di ricordare ogni nuova informazione relativa a nuovi software o applicazioni. Dopo una separazione in cui uno dei genitori si goda il ragazzino solo a weekend alterni, potrebbe nascere un problema di gestione-computer in quel genitore.

Nei gruppi di lavoro, cambiando il piano di osservazione, accadono dei veri e propri sconvolgimenti, a volte, quando viene a mancare una figura che aveva una specifica competenza che altri non avevano. Rimane un vuoto e deve essere riempito al più presto.

Quando vi separate da qualcuno, con cui avete condiviso tanto e per molto tempo, preparatevi quindi a questo scossone della memoria e magari attuate un piano d'emergenza per affrontarlo.

Alla prossima.

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